La Sacra di San Michele e l'arcobaleno
fascina di canapa
Sacra di San Michele
lavorazione delle corde, Ecomuseo della Cultura della Lavorazione della Canapa
Valle di Susa vista dalla Sacra di San Michele
Theodor von Hormann, 1840-1895, Hanfeinlegen
Il telaio e la navetta di Bruno Tessa
canapa ad essiccare
progetto sentieri 2014
coltivazioni 2015

Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA
N. 2144
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati LUPO , BENEDETTI , Massimiliano BERNINI , GALLINELLA ,
GAGNARLI , L'ABBATE e PARENTELA (1373); ZACCAGNINI e Franco BORDO (1797);
OLIVERIO , VENITTELLI , MONGIELLO , TARICCO , CARRA , TERROSI , TENTORI ,
BARUFFI e NARDUOLO (1859); Dorina BIANCHI (2987)
(V. Stampato Camera nn. 1373, 1797, 1859 e 2987)
approvato dalla XIII Commissione permanente (Agricoltura) della Camera dei deputati
il 18 novembre 2015, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge
Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza
il 23 novembre 2015
Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Finalità)
1. La presente legge reca norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della
canapa (Cannabis sativa L.), quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto
ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di
biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituto di colture eccedentarie e come
coltura da rotazione.
2. La presente legge si applica alle coltivazioni di canapa delle varietà ammesse iscritte nel Catalogo
comune delle varietà delle specie di piante agricole, ai sensi dell'articolo 17 della direttiva 2002/53/CE
del Consiglio, del 13 giugno 2002, le quali non rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico
delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9
ottobre 1990, n. 309.
3. Il sostegno e la promozione riguardano la coltura della canapa finalizzata:
a) alla coltivazione e alla trasformazione;
b) all'incentivazione dell'impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere
prioritariamente locali;
c) allo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano
l'integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;
d) alla produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le
industrie di diversi settori;
e) alla realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca.
Art. 2.
(Liceità della coltivazione)

Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA
N. 2144
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati LUPO , BENEDETTI , Massimiliano BERNINI , GALLINELLA ,
GAGNARLI , L'ABBATE e PARENTELA (1373); ZACCAGNINI e Franco BORDO (1797);
OLIVERIO , VENITTELLI , MONGIELLO , TARICCO , CARRA , TERROSI , TENTORI ,
BARUFFI e NARDUOLO (1859); Dorina BIANCHI (2987)
(V. Stampato Camera nn. 1373, 1797, 1859 e 2987)
approvato dalla XIII Commissione permanente (Agricoltura) della Camera dei deputati
il 18 novembre 2015, in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge
Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenza
il 23 novembre 2015
Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
(Finalità)
1. La presente legge reca norme per il sostegno e la promozione della coltivazione e della filiera della
canapa (Cannabis sativa L.), quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell'impatto
ambientale in agricoltura, alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di
biodiversità, nonché come coltura da impiegare quale possibile sostituto di colture eccedentarie e come
coltura da rotazione.
2. La presente legge si applica alle coltivazioni di canapa delle varietà ammesse iscritte nel Catalogo
comune delle varietà delle specie di piante agricole, ai sensi dell'articolo 17 della direttiva 2002/53/CE
del Consiglio, del 13 giugno 2002, le quali non rientrano nell'ambito di applicazione del testo unico
delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e
riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9
ottobre 1990, n. 309.
3. Il sostegno e la promozione riguardano la coltura della canapa finalizzata:
a) alla coltivazione e alla trasformazione;
b) all'incentivazione dell'impiego e del consumo finale di semilavorati di canapa provenienti da filiere
prioritariamente locali;
c) allo sviluppo di filiere territoriali integrate che valorizzino i risultati della ricerca e perseguano
l'integrazione locale e la reale sostenibilità economica e ambientale;
d) alla produzione di alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi per le
industrie di diversi settori;
e) alla realizzazione di opere di bioingegneria, bonifica dei terreni, attività didattiche e di ricerca.
Art. 2.(Liceità della coltivazione)

1. La coltivazione delle varietà di canapa di cui all'articolo 1, comma 2, è consentita senza necessità di
autorizzazione.

2. Dalla canapa coltivata ai sensi del comma 1 è possibile ottenere:
a) alimenti e cosmetici prodotti esclusivamente nel rispetto delle discipline dei rispettivi settori;
b) semilavorati, quali fibra, canapulo, polveri, cippato, oli o carburanti, per forniture alle industrie e
alle attività artigianali di diversi settori, compreso quello energetico;
c) materiale destinato alla pratica del sovescio;
d) materiale organico destinato ai lavori di bioingegneria o prodotti utili per la bioedilizia;
e) materiale finalizzato alla fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati;
f) coltivazioni dedicate alle attività didattiche e dimostrative nonché di ricerca da parte di istituti
pubblici o privati;
g) coltivazioni destinate al florovivaismo.
3. L'uso della canapa come biomassa ai fini energetici di cui alla lettera b) del comma 2 è consentito
esclusivamente per l'autoproduzione energetica aziendale, nei limiti e alle condizioni previste
dall'allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive
modificazioni.
Art. 3.
(Obblighi del coltivatore)
1. Il coltivatore ha l'obbligo della conservazione dei cartellini della semente acquistata per un periodo
non inferiore a dodici mesi. Ha altresì l'obbligo di conservare le fatture di acquisto della semente per il
periodo previsto dalla normativa vigente.
Art. 4.
(Controlli e sanzioni)
1. Il Corpo forestale dello Stato è autorizzato a effettuare i necessari controlli, compresi i prelevamenti
e le analisi di laboratorio, sulle coltivazioni di canapa, fatto salvo ogni altro tipo di controllo da parte
degli organi di polizia giudiziaria eseguito su segnalazione e nel corso dello svolgimento di attività
giudiziarie.
2. Il soggetto di cui al comma 1 svolge i controlli a campione secondo la percentuale annua prevista
dalla vigente normativa europea e nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, del
decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116.
3. Nel caso di campionamento eseguito da parte del soggetto individuato dal soggetto di cui al comma
1, le modalità di prelevamento, conservazione e analisi dei campioni provenienti da colture in pieno
campo, ai fini della determinazione quantitativa del contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) delle
varietà di canapa, sono quelle stabilite ai sensi della vigente normativa dell'Unione europea e
nazionale.
4. Qualora gli addetti ai controlli, ai sensi del comma 1 reputino necessario effettuare i campionamenti
con prelievo della coltura, sono tenuti a eseguirli in presenza del coltivatore e a rilasciare un campione
prelevato in contraddittorio all'agricoltore stesso per eventuali controverifiche.
5. Qualora all'esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore
allo 0,2 per cento ed entro il limite dello 0,6 per cento, nessuna responsabilità è posta a carico
dell'agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di cui alla presente legge.
6. Gli esami per il controllo del contenuto di THC delle coltivazioni devono sempre riferirsi a medie
tra campioni di piante, prelevati, conservati, preparati e analizzati secondo il metodo prescritto dalla
vigente normativa dell'Unione europea e nazionale di recepimento.
7. Il sequestro o la distruzione delle coltivazioni di canapa impiantate nel rispetto delle disposizioni
stabilite dalla presente legge possono essere disposti dall'autorità giudiziaria solo qualora, a seguito di
un accertamento effettuato secondo il metodo di cui al comma 3, risulti che il contenuto di THC nella
coltivazione è superiore allo 0,6 per cento. Nel caso di cui al presente comma è esclusa la
responsabilità dell'agricoltore.
Art. 5.
(Limiti di THC negli alimenti)
1. Con decreto del Ministro della salute, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della
presente legge, sono definiti i livelli massimi di residui di THC ammessi negli alimenti.
Art. 6.
(Incentivi per la filiera della canapa)
1. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, compatibilmente con la normativa europea
in materia di aiuti di Stato, destina annualmente una quota delle risorse disponibili a valere sui piani
nazionali di settore di propria competenza, nel limite massimo di 700.000 euro, per favorire il
miglioramento delle condizioni di produzione e trasformazione nel settore della canapa.
2. Una quota delle risorse iscritte annualmente nello stato di previsione del Ministero delle politiche
agricole alimentari e forestali, sulla base dell'autorizzazione di spesa di cui alla legge 23 dicembre
1999, n. 499, può essere destinata, con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, al finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo per la produzione e i processi di prima
trasformazione della canapa, finalizzati prioritariamente alla ricostituzione del patrimonio genetico e
all'individuazione di corretti processi di meccanizzazione.
Art. 7.
(Riproduzione della semente)
1. Gli enti di ricerca pubblici, le università, le agenzie regionali per lo sviluppo e l'innovazione, anche
stipulando protocolli o convenzioni con le associazioni culturali e i consorzi dedicati specificamente
alla canapicoltura, possono riprodurre per un anno la semente acquistata certificata nell'anno
precedente, utilizzandola per la realizzazione di piccole produzioni di carattere dimostrativo,
sperimentale o culturale, previa comunicazione al Ministero delle politiche agricole alimentari e
forestali.
Art. 8.
(Sostegno delle attività di formazione, di divulgazione e di innovazione)
1. Lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, negli ambiti di rispettiva
competenza, possono promuovere azioni di formazione in favore di coloro che operano nella filiera
della canapa e diffondono, attraverso specifici canali informativi, la conoscenza delle proprietà della
canapa e dei suoi utilizzi nel campo agronomico, agroindustriale, nutraceutico, della bioedilizia, della
biocomponentistica e del confezionamento.
Art. 9.
(Tutela del consumatore)
1. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali promuove il riconoscimento di un sistema
di qualità alimentare per i prodotti derivati dalla canapa ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, lettere b)
o c), del regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre
2013.
Art. 10.
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. All'attuazione delle disposizioni della presente legge si provvede nell'ambito delle risorse umane,
strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri
per la finanza pubblica.

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